Mauro Gattinoni promessa credibile

di Umberto Cogliati
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Quello che scrivo oggi interessa più che altro i lecchesi di Lecco, perché qui si vota anche per eleggere il Sindaco.

Io che scrivo considero che, fra i candidati in lizza, la vera novità si chiama Mauro Gattinoni.

Non parlo male degli altri, ma se di rinnovamento e di rilancio c’è bisogno, questi non li troviamo né nel centro destra della Lega e aggregati (Ciresa), né nella compagine che si definisce “civica” (Valsecchi), ma in primo luogo li troviamo nel giovane Mauro Gattinoni, ragazzo nuovo alla politica, ricco di idee e orientato verso una amministrazione di città solidale, attenta alla persona, ai bisogni dei più deboli, ai servizi efficienti, aperto al dialogo e all’ascolto; una promessa credibile, insomma. E’ proprio in questo spirito che, con l’aiuto di amici, ho individuato e trasmesso al candidato otto suggerimenti.

Qui di seguito ne elenco 7, solo per titolo o poco più, l’ultimo invece, anche se può sembrare cosa da poco, lo illustro perché fa parte dell’impronta di solidarietà verso i deboli e chi non ha voce nemmeno per far valere qualche diritto.

Ecco i primi sette suggerimenti:

  • I rioni. Perché, come si vuole, tornino a vivere, bisogna ripristinare le abitazioni. Senza il recupero dei vecchi nuclei, si dovrà dire assolutamente basta a nuove aree per i palazzoni.
  • Il turismo. La prima parola vincente si chiama “accoglienza”. I lecchesi, per colpa o per indole, hanno tanto da offrire (montagne, lago, Manzoni), ma non sanno, o non vogliono, esercitarsi nell’accoglienza. Lavorare su questo aspetto a partire dalle scuole. Utile un “tandem” che abbini le cose belle a una cucina buona. Ricordare che ogni anno la città è raggiunta da decine di autobus di studenti di scuole superiori che ci vengono per Manzoni e se ne vanno delusi.
  • Passeggiate lungo i torrenti. Poter vedere da vicino i torrenti di Lecco è vedere la nostra storia, e la storia è cultura. Bisogna creare le occasioni per aprirsi su questi temi. Quanti lecchesi sanno che la nostra economia, quindi la nostra ricchezza, è nata con l’energia prodotta dai torrenti?
  • Rifiuti e teleriscaldamento. L’impianto molto innovativo di Valmadrera manda però sciupata una grande quantità di energia che potrebbe essere riutilizzata per riscaldare le abitazioni. Nel mondo ci sono fior di esempi di questi utilizzi; Brescia fa scuola a tutto il Paese, ma da noi ci sono sempre i contrari che, anche con argomenti infondati, si oppongono. Eppure non si considera come la nostra Provincia, con la scelta dell’impianto che c’è, sia una vera eccellenza.
  • Digital divide. Sono brutte parole inglesi per dire che cosa? Che ogni giorno la società in cui viviamo ci riempie di nuovi strumenti informatici i quali sfuggono sempre più all’uso delle persone, specie gli anziani che restano così tagliati fuori. A una amministrazione attenta il fenomeno non deve sfuggire e deve “inventare” strumenti che contrastino un processo che accelera la vecchiaia per molti.
  • I trasporti urbani. E’ uno dei problemi più grandi da affrontare. Il treno e l’ipotesi di realizzare una nuova stazione alla Piccola. Ogni santo giorno si deve rispondere a molte migliaia di ragazzi e pendolari che vengono (o partono) nella città, nel mezzo di una ragnatela di treni e autobus, con pochi servizi, scarsi parcheggi per l’interscambio e un servizio urbano (pubblico) che sopravvive solo con i “soldini” dei parcheggi delle auto (private). Un assurdo. Bisogna metter mano sapendo anche che a Lecco sono insediate molte scuole di prestigio a partire dall’Università-Politecnico, una vero primato!

 

  • L’(attuale) piazza della stazione. Come si presenta è una cosa indegna (siamo una città capoluogo di Provincia). Centinaia di ragazzi che transitano, specie per gli autobus; non c’è una panchina (molti seduti per terra e il Comune è a destra e la Provincia a sinistra); niente servizi igienici, uno, al piano interrato, che ha fatto storia per la sua comodità, è chiuso da molti anni e nessuno si preoccupa. Ma, non dobbiamo essere attenti alle persone?

 

L’ultima proposta fatta al candidato Gattinoni, mi permetto di presentarvela non solo nella titolazione, ma di illustrarla nel dettaglio, anche perché qui sta un’originalità che nessuno si aspetterebbe.

Eccola. In città di Lecco esistono circa una cinquantina di edifici di abitazione, di tre, quattro, anche cinque piani fuori terra, senza l’ascensore.

E allora? Per tutti coloro che hanno la ventura di abitare ai piani alti, ma specie per gli anziani, fare le scale è fatica, e se non la si vince, ecco gli “arresti domiciliari”. E’ chiaro?

Tecnicamente la cosa è fattibile, ci sono buoni esempi in giro, poi ci sono i mal esempi, di due generi: uno dice che quegli interventi stanno male, l’altro, subito, “chi li paga?”.A questi due obiettori fate fare qualche volta 50/60 gradini e cambieranno parere.

Ai “contro”, ci sono anche i “pro”. Il primo è che una amministrazione pubblica, la quale afferma che prima vengono le persone e solo a seguire ci sono i costi, l’estetica, ecc., certi principi li deve difendere e far valere.

Il prestigio di un Sindaco che “vuole bene” alle persone deve essere speso con autorevolezza anche in casi come questi. Oltretutto, un edificio servito da ascensore si rivaluta. Volere è potere!

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