Indignazione? (è troppo poco)

di Umberto Cogliati
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Pace

Molti di noi allo scoppiare della guerra tra Israele e Hamas nel 2023, erano indecisi su che parte prendere: Israele, con le sue pecche di cui vedremo, e Hamas, sul fronte opposto, ma essenzialmente banditi sapevamo che Israele è uno Stato formalmente democratico, l’unico in tutta la regione, e quindi eravamo portati a preferirlo, anche e perché quel conflitto è stato avviato da Hamas il famoso 7 ottobre 2023 con l’uccisione  di oltre mille israeliani e il sequestro di circa 250 israeliani, parecchi dei quali ancora relegati.

Poi il panorama è cambiato; è cominciata la ritorsione di Israele.

E, sì, abbiamo un Papa che incessantemente invoca la pace: non più uccisioni di innocenti, non più vendite di armi per trarre profitti. Povero Papa, è inascoltato.

Ieri, 17 gennaio, tutti gli uomini di buona volontà, hanno esultato alla notizia di un raggiunto accordo tra i due nemici più nemici, Israele e Hamas. La buona notizia è funestata dal tempo limitato, vuol dire che Israele come ha “promesso” ricomincerà a bombardare fino alla completa distruzione di Hamas.

Qui non mi sto schierando a favore dell’una o dell’altra parte, lì i torti e le ragioni sono distribuiti ovunque, colpisce e indigna che gli amici di Israele lo sostengano perché è l’unico Stato democratico della regione, questo benissimo, ma può voler dire licenza di uccidere? Ci saranno elezioni, Netanyahu è al governo da 16 anni, poi Israele è il riferimento per gli Stati Uniti che lo finanziano e gli tengono parte.

Ora bisogna dire che in quel Medio oriente non c’è nessuno di indenne,  a cominciare da Hamas a Gaza, a Hezbollah (pensate “Partito di Dio”) in Libano, da altre formazioni ribelli e armate che dal Mar Rosso cannoneggiano le navi che passano e Israele, quindi una situazione di aperta guerra avviata proprio da Hamas il famoso 7 ottobre 2023 con l’uccisione di oltre mille Israeliani e prendendo in ostaggio più di 250 israeliani (compresi bambini e donne).

Ma torniamo all’accordo firmato ieri; prevede che le armi cesseranno da domenica prossima.

Cosa è successo stanotte? (mancano due giorni) Israele ha bombardato la striscia di Gaza (Palestinesi) e ha lasciato per terra 80 morti. Cosa c’è da dire su questo episodio? Si approfitta di 48 ore di tempo per far fuori persone innocenti quali sono i palestinesi civili, continuando una politica omicida che da due anni ha sempre perseguito ed eseguito.

E vediamole le grosse pecche di Israele le quali si innestano in uno Stato che abbiamo definito democratico ma si comporta come una identità guerrafondaia; queste ultime azioni di guerra sono motivate (pensate un po’) per non rompere l’equilibrio del Governo Netanyahu ove ci sono elementi della destra estrema, fanatici per volere la guerra, inoltre sul territorio sono insediati, a centinaia, chiamati coloni, abusivi ma tollerati da Israele, tutti elementi della destra estrema che  non si limitano ad  azioni  banditesche,  spesso con conflitti  a fuoco  contro  i palestinesi.

E’ importante, non va dimenticato, che il popolo palestinese non è tutto Hamas, la grande maggioranza sono civili, trattati come carne da macello. Ora questa brava gente, dirlo è spaventoso, ha dovuto sopportare la fame, la malattia, e ogni altra privazione e hanno subito ben 46.000 morti di cui oltre 17.000 bambini.

Ora l’attrazione del momento è l’avvio del nuovo Presidente americano. Noi pensiamo, e ce lo auguriamo che, per quanto bizzarro, Trump non si esponga a nuovi focolai di guerra.

Basta l’indignazione? Proprio no. Ascoltiamolo il Papa, l’unico riferimento che induce sicuramente alla pace. E’ il massimo che possiamo fare e la nostra coscienza non sia distratta su queste cose.

Bene, abbiamo anche l’invasione dell’Ucraina e parecchi altri conflitti quasi dimenticati.

Il mondo avanzato, che potrebbe fare qualcosa ma non fa, si sta spendendo nelle super tecnologie, attratto dall’intelligenza artificiale….

E’ un altro mondo, nel quale le autocrazie regnano e le democrazie si girano dall’altra parte.

La Storia si ripete. E l’uomo? E’ molto facile ricordare l’esempio di Caino e Abele.

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