Scrivo che è il 1° giugno di sera. Il Governo detto giallo verde ha appena giurato: c’è.
Solo qualche giorno fa scrivevo accese critiche al metodo usato dai due semivincitori del 4 marzo, per tanti aspetti, a partire dall’altalena per comporre la maggioranza. Questo per ragioni dette e non dette; per la Lega, data in crescita, il non detto era l’aspirare alle elezioni, per i 5stelle il non detto era il contrario. Per cui era parso chiaro che l’”incidente” sul nome di Paolo Savona a Ministro dell’Economia, avesse, per entrambi i semivincitori, dei secondi fini.
Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, che l’aveva già ipotizzato “mesi addietro”, incurante di una incivile canea contro di lui (compresa la richiesta di destituzione), chiama un tecnico, Giuseppe Cottarelli, e lo incarica di fare il Governo. E lui, Cottarelli, lo fa in sole 48 ore, tempo che è bastato a far prendere la strizza ai due indecisi, petulanti e pure villani, i quali di colpo stanno vedendo come un Governo sta per nascere, e pure senza di loro, a prescindere da fiducia o non fiducia o da elezioni a luglio, ad agosto, a Natale o a Pasqua.
Quindi, tra loro, si saranno detti: “Mattarella ci sta fregando, come si permette? Facciamo vedere agli italiani come siamo più bravi noi che abbiamo già un ‘Contratto’, (un po’ impraticabile ma c’è), e pure solerti (solo 86 giorni di pensamento, e di tira e molla), e mettiamolo insieme ‘sto Governo. Il Premier che abbiamo usato per finta c’è già, lo richiamiamo in servizio (e chi rinuncia a quel posticino?), a Savona una poltrona di Ministro gliela diamo, comunque e sarà contento”. “Su, svelto, Luigi”, “Sbrigati, Matteo, perché Cottarelli non scherza!”.
Allora telefonano a Mattarella, e quello: “E’ pronta la denuncia per cacciarmi?” “No, Presidente, sulla denuncia per alto tradimento scherzavamo, abbiamo un Governo politico”, e il Presidente: “Ma ho qui davanti Cottarelli che un Governo ce l’ha pure lui e vi ha pure battuto sul tempo”. “No, Presidente, di grazia, faccia accomodare Cottarelli che non è come noi, lui è una persona di stile”.
A Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica Italiana, Capo dello Stato, è toccato assistere anche a questo!!
Ora che il Governo c’è si può, o si potrebbe, anche esultare. Ma è invece legittimo farsela una domanda: su quale base si regge questo Governo? Quel documento chiamato “Contratto” di contraddizioni ne è pieno; una per tutte, spese per 100 miliardi, entrate per 500 milioni. Ma i brividi vengono per parecchie cose, qualcuna “contrattata”, come il reddito di cittadinanza o la flat tax, altre dette più (ad esser bravi) per faciloneria o per la presunzione che il potere possa tutto, tipo: chiudiamo l’Ilva di Taranto, oppure fermiamo la Tav in Valle Susa. In bocca a governanti c’è da trasalire!
Ma torniamo alla fine del film Cottarelli, persona di grande levatura; dopo aver telefonato ai suoi mancati Ministri, dicendo “Mi capirete, anche per pochi giorni è stato un servizio alla Repubblica”, e loro “Certo, Presidente, e la ringraziamo”, se ne parte per Milano.
Salvini e Di Maio, domattina, 2 giugno, con la cravatta, saranno nella tribuna del Governo insieme al “condannato” Mattarella, alla sfilata ai Fori Imperiali.
Siamo a questo punto! In questa vicenda ci sono una morale e una scoperta. La morale, sta nell’avere la comprova della saggezza e dell’equilibrio del nostro Capo dello Stato e la scoperta di una grande risorsa per le istituzioni che si chiama Giuseppe Cottarelli.
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