“liberipopolari.it
Questa iniziativa è nata con il principale scopo di promuovere un colloquio e un dibattito tra le persone e le idee che esse possiedono e che desiderano veicolare.
Perché? Attualmente le occasioni per poter discutere si sono ridotte; nonostante le nuove tecnologie e le vaste strumentazioni informatiche alle quali molta parte delle persone ormai ricorre, il dialogo e il confronto non sono incentivati; la persona singola è più isolata che un po’ di anni fa, nonostante le maggiori notizie che si possono ricevere. Anni addietro era fitta la frequentazione dei luoghi del dibattito: riunioni, assemblee, convegni, lì c’era spazio per uno scambio di opinioni e la possibilità di dare contributi per migliorare l’oggetto proposto; oggi quella frequentazione si è affievolita, quasi che si possa sostituire al dibattito a più voci la risorsa dei moderni media a senso unico. Così anche nelle sedi di quei soggetti nei quali è indispensabile la elaborazione larga e corale delle idee, scarseggiando la base della discussione, le decisioni operative risultano verticalizzate e sofferenti di una certa asfissia. Succede in ogni compagine, dai partiti alle associazioni sia laiche che ecclesiali, della cultura e del mondo della scuola. Paradossalmente, a fronte del moltiplicarsi di formazioni associative in ogni campo, gli obiettivi e gli ideali che li sostengono hanno più difficoltà a coagulare.
Certo, questa proposta di “liberipopolari.it”, non ha la presunzione di sopperire alle “debolezze” che emergono da una analisi così vasta, ma si limita a offrire uno strumento in più, facile e accessibile, per “provocare” lo scambio di idee sulle più vaste questioni e aprire la possibilità a chiunque di intervenire col proprio commento esprimendo un parere assolutamente libero.
Chi legge si chiederà: chi o che cosa ci sta dietro? Domanda legittima, di questi tempi nei quali è d’uso lavorare per qualche rendita personale. Risposta: nulla di tutto questo, ma qualche riferimento, sì. Perché la libertà di dire e di far discutere non significa essere neutrali o, peggio, sbandati. I riferimenti dei promotori sono la Costituzione, il buon governo, la fede nei valori che da qui si esprimono: la libertà, la solidarietà e la giustizia sociale, i diritti delle persone, la formazione dei giovani, la cultura, l’ambiente salubre. L’area di riferimento è individuabile in quello spazio cattolico che affonda laicamente le radici negli insegnamenti del popolarismo sturziano del secolo scorso.
Qui non compaiono nomi; quelli si vedono e si vedranno mano a mano che compare e comparirà sul blog un testo su ognuno dei quali avviare il dibattito.
A chi accederà al dibattito sul blog sarà assicurata tutta la libertà di espressione (salvo contenuti di offesa a persone o turpiloquio); quindi massima “laicità” e apertura ad ogni confronto.