Cari amici, ero abituato a scrivere e trasmettervi un testo a commento dei fatti politici e di costume; tutti pubblicati poi sul blog “liberipopolari.it”.
Quello che ora sto scrivendo sarà, mio malgrado, il più scialbo mai scritto da me, e ce n’è il motivo: sono in una condizione fisico psicologica che mi blocca l’ispirazione; questa, l’ispirazione, è condizione essenziale per scrivere ragionamenti compiuti e di contenuto. Se manca, addio.
Questa mancanza, e mi scuserete, la addebito ad essere io ricoverato in un casa di riposo, di preciso l’Airoldi e Muzzi (andrebbe chiamata casa di dubbi per la mente per tante ragioni che vi lascio immaginare).
E tuttavia sto patendo un contrasto che non è da me, della mia storia, delle mie consuetudini, e quindi mi sto costruendo una ispirazione che mi manca.
In tal senso vi devo confessare che traggo spunto e stimolo da qualche amico il quale, pur vivendo in condizioni di salute non invidiabili, si misura con riflessioni e testi scritti e pubblicati sulla stampa locale su temi politici, di costume e amministrativi molto profondi. Di questi amici il primo è Guido Puccio il quale, anche in condizioni di salute non buone, vive manifesta la sua (tanta) bravura tale da diffondere a molti lettori quella spinta psicologica che si può definire energia pura, alla quale attingo per riprenderne qualche scampolo.
Persone come Guido sono in grado di intervenire nel quadro politico con grande profondità per posizionarsi al di sopra di una situazione politica generale che non regge alle necessità sempre più evidenti per il nostro Paese ma anche per l’Europa e i tristi avvenimenti che la stanno dilaniando.
Aggiungo di mio il dramma al quale si ha sempre più l’impressione che la nostra classe politica lo prenda molto più alla leggera, sui torti veri o presunti e sulle ragioni vere o presunte: parlo della guerra in corso Russia-Ucraina. Siamo in Europa e abbiamo morti su morti e quotidiane distruzioni; non è tollerabile che la politica, anche la nostra italiana, stia ad accapigliarsi con leggerezza su quella tragedia di quei contendenti quando è chiaro che i morti sono persone umane che si stanno sacrificando per difenderlo quel diritto. Eppure abbiamo delle nostre forze politiche che mirano a governare l’Italia e, forse, a fare l’Europa con tale confusione in testa.
Non ci siamo! Non si possono collocare obiettivi così importanti, Europa compresa, con atteggiamenti colpevolmente titubanti che proprio in Europa stanno avvenendo e proprio quotidianamente da un punto di vista che definirei estetico, ma è poco, stiamo ammirando (questo non è poco) il grandioso coraggio di un personaggio come Zeleski che gira il mondo per far valere un suo diritto e quello della sua gente e della sua terra.
Ai nostri partiti, in primo luogo a quelli che tessono la loro ragion d’essere solo per prendere più voti è ora di dire “basta”!
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