- L’epoca che stiamo vivendo è di progresso, ed è vero, in gran parte; solo che questo progresso, è spesso utilizzato per fini perversi e non lo si volge a una migliore condizione per l’uomo.
- Si dice che i Grandi della terra, a Glasgow, riuniti per porre rimedio al gigantesco problema del riscaldamento del pianeta abbiano combinato poco. E del pari, in tutto il mondo, miriadi di giovani, a cominciare da Greta, manifestino per denunciare l’inazione dei governi presenti, se non addirittura assenti (Cina e Russia). E che succede, ahimè? Che molti benpensanti anche di casa nostra, si pronunciano in questi termini: “lasciamoli manifestare i giovani, presto gli passerà la voglia”. Osservo: se questa nuova consapevolezza del rischio che stiamo correndo non la valorizziamo, coralmente, tutti insieme, il progresso lo mandiamo all’indietro, al suicidio del mondo.
- Si dice che, sul tema, un ruolo importante lo giochi la consistenza delle foreste nel mondo; bene (si fa per dire), il più grande “deforestatore” della più grande foresta, l’Amazzonia, Jair Bolsonaro, viene in Italia e trova chi lo riverisce e lo esalta. Sì, lo esalta. Come la mettiamo?
- Si dice che centinaia di poveri migranti, siamo in Croazia, che camminano nei boschi per non farsi vedere e raggiungere un futuro umano, ora siano sistematicamente scovati da droni e cacciati indietro per chissà quale sorte. Ma la Croazia non c’entra con l’Europa? Analoga cosa, se non peggiore, sta accadendo al confine tra Bielorussia e Polonia. Quel filo spinato davanti a quelle povere persone fa piangere il cuore!
- Si dice che per il covid 19 metà del mondo disponga di scarsissime quantità di dosi di vaccino. Da noi ce n’è in sovrabbondanza, e qui sta un inspiegabile paradosso: mentre in Africa si muore di covid qui abbiamo i cortei non per favorire una questione umanitaria nel “terzo mondo”, ma per ribellarsi al vaccino. Come si legge qui il progresso?
- Si dice che, sempre per la pandemia, ora si stiano approntando delle compresse che inibirebbero (o ritarderebbero) l’insorgenza del contagio. Sono di colore rosso e se ne vedono molte mostrate in televisione, ma, nella già nota confusione, alla notizia della “scoperta” si appaiano discorsi tipo “ma, forse, però, bisogna vedere se…” Poi il bello è che l’AIFA (l’Agenzia Italiana del Farmaco) fa sapere che attende il pronunciamento dell’EMA (la stessa Agenzia Europea). C’è da augurarsi che non succeda anche il viceversa.
- Vogliamo “accontentarci” nel sapere che in Italia ora siamo messi bene? Nel senso che appena 30 decessi al giorno fanno abitudine (!!!).
- Si dice che sia indispensabile costruire un nuovo stadio a Milano (dove esiste già San Siro, tanto per intenderci). Ebbene, coi problemi che assillano ogni angolo del mondo, e con le tv a pagamento (parecchie) che ormai sottraggono spettatori agli stadi del calcio, si dovrà pure spiegare a pantalone una qualche ragione non banale per spendere quei soldi (tanti). E San Siro (lo stadio Meazza) c’è perfino chi lo vuol demolire…
- Si dice che Silvio Berlusconi ci tenga a diventare Presidente della Repubblica, che sarebbe poi il Capo dello Stato. No comment.
- Si dice che, capita, a un amico molto sofferente a un ginocchio, prescrivano “infiltrazioni”. Prenota, paga il ticket, si presenta alla seduta. Il medico: “Ce l’ha il farmaco?”, “No”, “Allora se lo procuri e poi torni”. Seduta saltata. Memento: se andate in trattoria non dimenticate a casa il vino.
- Si dice che una delle più grandi banche italiane (e la prima nel mondo), il Monte dei Paschi di Siena, sia giunta a una situazione di disastro tale, pressoché irrisolvibile, con le centinaia, forse migliaia, di sportelli in giro per l’Italia, e gli oltre 20.000 dipendenti. Chissà! Certo che sentendo pronunciare la quantità di miliardi di cosiddetti “crediti deteriorati” (come un vestito liso) non sfugge il senso di correità come di chi dice al cliente “Prendilo il prestito, poi se non lo restituisci, pazienza…”.
- E nella città di Lecco? Si dice che la Giunta del Sindaco Gattinoni voglia riunire il Municipio della città in un’ unica sede, mentre oggi è disperso in più sedi e con un progetto ereditato in corso che però manterrebbe sedi staccate. L’idea trova molti contrari: legittimo, ma un po’ di cose vanno dette: primo, pensare in grande è un dovere, non un optional; poi c’è sempre la possibilità di correggersi durante, ma l’angustia non paga mai. Di più. Se un marziano sapesse che nella piazza centrale della città c’è un grandissimo palazzo vuoto e inutilizzato da anni, e che oggi, visto che nessuno lo usa, davanti a quello, la piazza, viene usata per far convergere i furgoni della spazzatura, quel marziano proporrebbe ai lecchesi di andare su Marte ove le cose si fanno meglio.
Scrivi un tuo contributo